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ROMANIA

28 AGOSTO

BUCAREST

L'intera mattinata è stata occupata dalla visita di questa splendida città,
il cui nome pare derivi da Bucur, il pastore che, secondo la leggenda, la fondò.
E'chiamata la "Parigi dell'Est" per lo stile Belle Epoque dei suoi palazzi e per gli ampi viali,
soprannome che le è rimasto ancora oggi ma che risale agli anni ’30 del ‘900,
quando la città era all’avanguardia, con lampade a petrolio, luce elettrica
e bellissimi palazzi e parchi a modello proprio della capitale francese.
Uno dei monumenti di quest'epoca è l’Arco di Trionfo che fu eretto nel 1935
a gloria dell’unificazione della Romania nel 1918
ed è una copia di quello parigino.
In realtà un primo arco era stato costruito in fretta e furia,
in legno, per celebrare l’indipendenza della Romania ottenuta nel 1878,
in modo che le truppe vittoriose, di ritorno nella città, potessero marciare sotto la struttura.
Nel 1935 è stato ristrutturato e rivestito di pietra in quanto, per il degrado,
era diventato un monumento scomodo dal punto di vista architettonico della “Piccola Parigi”.
Si trova nella parte nord di Bucarest, sulla strada Kiseleff, all’incrocio con i Bulevard
Constantin Prezan, Alexandru Averescu e Alexandru Constantinescu.

La seconda guerra mondiale, con l’occupazione nazista e i bombardamenti hanno cambiato per sempre il volto neoclassico e fin de siècle della città, con l’aggravante poi delle ulteriori distruzioni
dovute a un devastante terremoto nel 1977 e a quelle del periodo comunista.
Il tiranno Ceausescu,  ammiratore della ‘grandeur’ francese,volle emularla e anche superarla.
Fece realizzare a Bucarest veri e propri boulevard, contribuendo alla distruzione
di larghe zone della città che rase al suolo per edificare casermoni in stile comunista
che di parigino e affascinante non hanno nulla.

Ancora oggi, in seguito alla rivoluzione che pose fine al regime di Ceaușescu
su molti edifici ci sono i fori delle pallottole sparate nel 1989.

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Uno dei monumenti più belli di Bucarest è senz'altro il complesso patriarcale .

Purtroppo gli ortodossi sono molto rigidi.
Non solo non si poteva entrare perchè c'era la messa che dura dalle 5 alle 7 ore
(anche se solo per il pope perchè i fedeli stanno al massimo 15 minuti, accendono una candela e vanno via),
ma le monache ci hanno rimproverato perchè parlavamo nel giardino antistante la chiesa.
Questa chiesa ortodossa situata sul sito del monastero di San Costantino ed Elena
è molto bella, suggestiva e ben conservata.
Si trova un po' fuori dal centro storico, nei pressi di Plata Uniri
ed è stata fondata dal principe Constantin Serban Basarab (1654-1658).
Questo complesso è composto dalla Cattedrale Patriarcale,
il Palazzo Patriarcale ed la Residenza Patriarcale.
La cattedrale è completamente ricoperta da affreschi sia dentro che fuori

Poi con il pullman siamo andati a visitare il Monastero di Snagov
fondato nel 1408 da Mircea il Vecchio di Valacchia
su di un'isola nel lago di Snagov

Si trova a 35 chilometri da Bucarest e pare che Vlad III sia sepolto lì.

Questo monastero è raggiungibile in barca o tramite un ponte.

Il ponte era chiuso per restauro e non c'erano barche per tutti noi.
Il prete ortodosso comunque ha fatto interrompere i lavori, ci ha aperto il cancello e fatti entrare.
Gli scavi archeologici degli anni '30,  hanno rinvenuto, sotto ad una lastra votiva posta davanti all'iconostasi,
una cripta dentro la quale si suppone sia stato inumato Vlad l'Impalatore.

L'interno, come in tutte le Chiese ortodosse è bellissimo e ricchissimo

Niente toilette o meglio c'era un bagno ma senza acqua.
Davanti alla porta un secchiello, abbastanza piccolo che doveva servire per tutti.
C'erano dei bellissimi cavalli e dei simpaticissimi cani.

Il pope era un po' burbero ma molto disponibile.
Sul lago c'è una costruzione dove si è rifugiato Ceausescu durante la sua fuga,
per contattare chi eventualmente gli potesse offrire rifugio.
Ci sono molti dubbi sulla sua morte.
"Casualmente" la telecamera si è spenta poco prima della fucilazione ed accesa subito dopo.
Di tutti quelli che hanno partecipato al suo arresto, al processo sommario, alla fucilazione
non si sa nulla, sono tutti scomparsi.
Pare sia stata una rivoluzione pilotata dal regime comunista.
Siamo quindi tornati a Bucarest a visitare il Palazzo del Parlamento fatto costruire da Ceausescu.
Il suo nome originale era Casa del Popolo (Casa Poporului).

Per la sua costruzione fu fatto un bando di concorso
a cui parteciparono tantissimi architetti da tutto il mondo.
Il bando fu vinto da una ragazza rumena di 28 anni,
Anca Petrescu per lo stile eclettico e la monumentalità del suo progetto.
E' considerato la struttura più pesante al mondo, con una superficie di 350.000 m²
e anche il secondo edificio più grande del mondo per estensione dopo il Pentagono.
Il palazzo è stato costruito interamente con materiali di origine rumena
e durante la sua costruzione, ci fu una tale richiesta di marmi,
che le pietre tombali dovettero essere realizzate con altri materiali.
L'edificio, con le sue immense dimensioni, si trova in mezzo alla città;
 è stato costruito su una collina e tutto quello che stava sul luogo:
case, ospedali, chiese e sinagoghe furono demolite
per far posto al nuovo grandioso edificio.
Fu distrutto un quinto del centro storico di Bucarest, 57.000 famiglie furono costrette
a lasciare le loro abitazioni da un giorno all’altro
e obbligate a trasferirsi negli appartamenti stretti dei palazzoni grigi edificati dal regime comunista.
Un'opera di bonifica che nella storia rumena è passata con il termine di Ceaușima:
un incrocio tra il nome del dittatore e quello della città di Hiroshima, per paragonare
con triste ironia, il suo operato ai danni effettuati dalla bomba atomica
Ignoto è il numero delle persone che si suicidarono per aver perso tutto
 in seguito alla demolizione dei loro immobili.
Si parla anche di corpi seppelliti nei sotterranei del palazzo, per nascondere il vero prezzo di vite umane
che il popolo dovette pagare per veder edificare la “sua Casa”.
Il Palazzo ha circa 1000 stanze, di cui 440 uffici, più di 30 sale e saloni, 4 ristoranti di lusso,
3 biblioteche ben dotate, due parcheggi sotterranei, una sala per concerti e anche uno stadio,
che al momento è trasformato in deposito.
Si dice che la Casa del Popolo di Bucarest sia visibile dalla Luna.
Per sette anni 20.000 operai e 200 architetti lavorarono ininterrottamente giorno e notte.
Ci vollero un milione di metri cubi di marmo estratto dalla Transilvania, 3500 tonnellate di cristallo,
700.000 tonnellate di acciaio e bronzo e 900.000 metri cubi di legno.
Per cinque anni, a partire dal 25 giugno del 1984,
quando ebbero inizio i lavori, il dittatore Nicolae Ceausescu,
accompagnato dai ministri,  ha visitato ogni sabato alle 14.00 il cantiere
per seguire da vicino il corso dei lavori, rendendoli difficoltosi
perché cambiava costantemente il progetto facendo distruggere e riedificare.
Si dice che la famosa scalinata copiata da quella dell'Ermitage di Mosca,
sia stata rifatta sette volte perché il dittatore, basso di statura,
non voleva che gli scalini fossero troppo alti per lui.

Le stanze sono immense e vuote e ricoperte da tappeti grandissimi tutti di colore rosso,
per arrotolare i quali servono almeno 40 uomini robusti.

Ci sono più di 15.000 lampadari in vetro

Niente aria condizionata, temeva di essere avvelenato.

Durante gli anni della sua presidenza Ceausescu, nell'ottica dell'indipendenza rumena,
si era posto l'obiettivo di saldare a tutti i costi un immane debito contratto con i paesi occidentali.
Per fare ciò, costrinse l'intera popolazione alla fame razionando al minimo le scorte alimentari
e i consumi energetici, mentre tutto il cibo prodotto nel paese
veniva venduto all'estero per saldare i debiti e pagare gli ingenti costi della Casa del Popolo.
Questo, dopo aver costretto lo stesso paese a proliferare con leggi contro la contraccezione
e l'aborto e tasse per le coppie oltre i venticinque anni di età senza figli.
Non si sa quante donne morirono con aborti clandestini perché
non potevano permettersi di mantenere un altro figlio.
Nel 1989 la rivoluzione anti-comunista mise fine al regime dittatoriale di Nicolae Ceausescu,
alla sua megalomania e con essa all’ultimazione dei lavori di costruzione del palazzo.
Dopo la caduta del regime di Ceausescu si è discusso molto riguardo al mostruoso palazzo,
come lo chiamano alcuni architetti rumeni.
Donald Trump voleva acquistarlo per trasformarlo in un casinò ma la sua proposta non è stata accettata.
Il nuovo governo si pose il dilemma di cosa fare del palazzo non ancora finito.
Molti erano per la sua demolizione anche se costosissima.
Ma fu proprio il popolo, tramite referendum, a decidere che l’edificio doveva rimanere
come simbolo di tutti i sacrifici che ogni rumeno sopportò negli anni della sua costruzione.
Il Palazzo dalla metà degli anni Novanta è sede del Parlamento,
più tardi sono stati traslocati lì anche la Corte Costituzionale e alcuni reparti dei servizi segreti.
Ci sono moltissime sale conferenze e saloni utilizzati per vari scopi.
Quello che colpisce di questa immensa struttura è il senso di....vuoto.

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Abbiamo poi visitato alcune chiese ortodosse,
come la Chiesa di San Nicolaus con le sue sette cupole.

che attira i turisti per la sua architettura unica in Romania.
L'edificio è stato costruito tra il 1905-1909 per iniziativa dell'ambasciatore russo Mikhail Nikolaevich Giers
con il contributo della Corte Imperiale di Russia e con l'approvazione della Corte Reale della Romania,
essendo destinato al personale dell'ambasciata russa e agli altri credenti russi che si trovavano a Bucarest.
I lavori di costruzione sono stati eseguiti da operai russi e italiani secondo il piano
dell'architetto V. A. Preobrajenski.
La pittura interna in olio, firmata dal pittore russo Vasiliev, porta l’impronta
dello stile vecchio bizantino e dell’arte pittorica del Monte Athos.
L'iconostasi, intagliata in legno e dorata, è stata dipinta da Viktor Vasnetov,
 ispirandosi al modello della Cattedrale "S. Arcangeli " di Cremlino.

alcune strade del centro

e una bella libreria a più piani, la Carturesti Carusel


La sera siamo andati al Teatrul Elisabeta dove abbiamo cenato
ed assistito all'esibizione di un gruppo folkloristico
che ha ballato e fatto ballare fino a tardi.


Con la visita di questa splendida città
si è concluso il viaggio in Romania, breve ma intenso.
Brutta sorpresa:
 la Ryanair aveva cancellato il volo per Palermo per cui siamo atterrati a Catania.
Non tutto il male però viene per nuocere.
L'aereo Wizz Air era nuovo e molto più grande di quello dell'andata,
 è partito quasi in orario ed ha recuperato il pochissimo ritardo.

grazie Rosa Anna per la supervisione e le foto



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