Privacy Policy Ricordi di viaggio DI vICKY ED aNDREAS


IL VIAGGIO

 di Vicky ed Andreas
in SICILIA


 
 


 


VIAGGIO IN SICILIA 29 Settembre 2016
Per il nostro 54°Anniversario di matrimonio, Andreas (mio marito)
ed io abbiamo deciso di ritornare in Sicilia.
Ci siamo già stati un sacco di volte, persino per il nostro 40° Anniversario,
soli soletti con i jeans e camicie alla hawaiana, senza nessuna pompa magna
dato che i nostri figli e nipoti per il 29.9. non sono mai disponibili
vista la lontananza e gli impegni lavorativi, scolastici e universitari vari.
Insomma, pure questa volta, detto fatto,
cara Sicilia eccoci da te.
Questa volta, però, mi sono documentata per benino
con Antonella, amica di Aura moderatrice del nostro Gruppo di Grafica
e così non siamo partiti alla cieca.
Grazie Antonella, mi sei stata di grandissimo aiuto e fatto venire voglia
di conoscere più profondamente una parte della Sicilia che non sapevamo così interessante.

La 1.a tappa

CATANIA
A Catania ci siamo incontrati, dopo 4 anni, con la mia carissima
ex compagna di scuola di Alessandria d’Egitto che da moltissimi anni
vive lì assieme alla sua splendida famiglia.

E’ sempre bellissimo rivederci, sembrava che ci fossimo lasciati solo pochi mesi fa.
Sono venuti all’imbocco dell’Autostrada CT, cosi per un paio di ore,
abbiamo chiacchierato sia noi due che i nostri mariti e scambiate informazioni
su figli e nipoti fra una portata e l’altra di diversi gusti di Arancini.
Avrei voluto  fare almeno un pernottamento lì, ma come al solito Andreas ha deciso
che sarebbe stato meglio ripartire il giorno stesso per il nostro breve tour siciliano di 4 giorni .
Verso le 6 pm siamo arrivati a Marina di Ragusa dove avevamo prenotato il B/B Punta di Mola.
Il nostro navigatore ha avuto qualche difficoltà a trovarlo, ma in compenso i paesani al bar
ci hanno dato precise indicazioni di come arrivare.
Marina di Ragusa, chiamata anticamente "Mazzarelli", è un centro turistico molto frequentato.
Il suo litorale è caratterizzato dalla presenza di numerose strutture ricettive e
luoghi di divertimento, nonché dalla presenza di spiagge sabbiose e ampie.
Affacciata sul Mar Mediterraneo, ha un clima tipicamente mediterraneo, piacevole
per oltre 8 mesi l'anno ed è una fra le più attrezzate e rinomate località balneari
della Sicilia Sud-Orientale, rinomata per la sua sabbia finissima
 è una tra le sei spiagge "bandiera blu" di Sicilia.
La cittadina ha un bellissimo lungomare con una pista ciclabile di ben 2 km.
Questa pista è molto importante perchè permette ad ogni B/B o Albergo di offrire
la possibilità, agli ospiti, di prendersi delle biciclette per non andare in macchina al centro.
Bellissima trovata.
Peccato che io non so andare in bici.
Quando i miei nipotini erano piccoli, non capivano come mai nonna non sapesse pedalare;
io per essere diversa dalla loro OMA – nonna materna che in bici va come un razzo -,
dicevo loro: "Ma io sono nata in Egitto, so stare in sella di un cammello!!
Il proprietario del nostro B/B molto gentilmente: ci ha consigliato SU come iniziare il nostro tour.
Il giorno dopo: prima tappa

SCICLI
Abbiamo parcheggiato vicino ad un mercatino dove per la prima volta ho visto il cavolfiore viola!

SCICLI è un affascinante snodo di vie dall'impianto medievale con tipiche case rosa.
Definita da molti come una “città-presepe”, il suo centro storico è Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
Via Francesco Mormino Penna è il cuore del centro storico di Scicli ed è ricco di palazzi
nobiliari settecenteschi (Palazzo Spadaro, Palazzo Bonelli, Palazzo Conti)
e di edifici sacri (Chiesa di San Giovanni Evangelista, Chiesa di San Michele,
Chiesa di Santa Teresa), tutte costruite con la pietra dorata locale.
Molti altri i punti di interesse di Scicli: la statua in marmo di Pietro di Lorenzo (detto Busacca),
circondata dal complesso monumentale della Chiesa e del Convento del Carmine,
il Convento di San Domenico e la Chiesa di Santa Maria della Consolazione.

Palazzo Beneventano merita un cenno a parte perché è definito il palazzo barocco più bello di Sicilia.
Lo abbiamo ammirato proseguendo a piedi, abbiamo visto il Municipio
 famoso per la serie televisiva del Commissario Montalbano,

 abbiamo visitato 3 Chiese nella stessa via e preso un bel cappuccino
 in uno dei tanti caffè all'aperto con diversi negozietti di souvenirs .
Purtroppo con nostro rammarico, dato che il tempo stringeva
e abbiamo proseguito per la 2.Tappa del nostro Tour:

MODICA

Modica si trova in provincia di Ragusa, nel sud dell’isola siciliana.
Il nome Modica deriva dal fenicio Mùrika che significa roccia nuda.
Il territorio di questa città si estende su un vasto altopiano percorso da profondi canyon.
Ricostruire la storia di questa città non è facile ma è affascinante poiché ci si può perdere
tra le infinite sfumature dell'arte e della storia.
La storia di Modica nasce da una leggenda che narra che Ercole
fondò tre città in terra siciliana alle quali diede il nome di Motia
in onore della bella donna greca che lo aveva aiutato a ritrovare i buoi
che gli avevano sottratto (la decima fatica di Ercole).
Al di là delle affascinanti leggende della mitologia greca la storia,
attraverso i suoi resti, ci parla di una terra abitata sin dalla preistoria, dal 3200 a.C circa.
Durante la dominazione araba nei documenti ufficiali è citata con il nome di Mohac o Mudiqah.
Da cui deriva il nome attuale.
Come consigliatoci dal nostro albergatore, abbiamo lasciato la macchina in piazza G. Matteotti
per proseguire a piedi la visita di Modica Alta.
Volendo essere certi di ritrovare la macchina senza danni e multe,
mio marito ha chiesto gentilmente ad un signore, sceso appena dalla sua macchina, consiglio.
Dobbiamo dire che la gente siciliana è di una gentilezza unica:
questo signore si è intrattenuto con noi per almeno 10 min.
sotto il sole cocente per darci ulteriori preziosissimi consigli,
studiando la mappa della città e lasciando la moglie in macchina a friggere!
Si vedeva che era innamorato della sua Modica ed a ben ragione.
Grazie mille signore sconosciuto, rimarrai nei nostri bei ricordi.
Intanto erano le 12.30 e le Chiese avrebbero chiuso alle 13.00.
In fretta e furia abbiamo potuto ammirare la bellissima Chiesa di San Giovanni l'Evangelista.

Aspettando le ore 15 per poter prendere il trenino che fa il giro della città,
abbiamo mangiato, tanto per cambiare, dei deliziosi e squisiti arancini
in un bar del centro e visitato una Chiesetta Rupestre, una stupenda meraviglia
che per anni è stata nascosta sotto un garage e solo con i lavori di restauro è venuta alla luce.

LA CHIESETTA RUPESTRE DI "SAN NICOLÒ INFERIORE"

E' stata scoperta nel 1987 dallo studioso modicano Duccio Belgiorno
in una grotta adibita a locale di sgombero e acquisita nel 1992
dal Centro Studi sulla Contea di Modica.
Questa Chiesetta è considerata la più antica chiesa di Modica.
Quasi nascosta nel cuore di una delle vie più caratteristiche del centro storico,
Via Grimaldi, si offre inaspettatamente al visitatore in tutta la sua bellezza.
Composta da un unico ambiente di circa 45 mq. sfoggia un'abside completamente rivestita
di icone in stile bizantino, dove in posizione centrale, troneggia
il Cristo Pantocratore racchiuso in una grande mandorla  contornata da angeli.
Lavori di scavo hanno portato alla luce, a livello del pavimento,
una serie di tombe terragne, ancora in gran parte inesplorate.
.La chiesetta rupestre rappresenta l'esempio più eloquente e meglio conservato
di un'architettura rupestre di origine bizantina che ha lasciato tracce importanti
non solo nell'area iblea ma, più diffusamente, in tutta l'isola.
Intanto era ora di avviarsi a prendere il famoso trenino barocco
per il nostro tour nella parte alta di Modica.

Scorcio del Duomo di San Giorgio Modica dal trenino barocco

Il duomo di San Giorgio è la chiesa madre della città di Modica,
nel Libero consorzio comunale di Ragusa ed è inserito
nella Lista Mondiale dei Beni dell'Umanità dell'UNESCO.
Esso viene spesso indicato e segnalato come monumento simbolo del Barocco siciliano,
di cui rappresenta l'architettura più scenografica e monumentale.
L'edificio è il risultato finale della ricostruzione sei/settecentesca,
avvenuta in seguito ai disastrosi terremoti che colpirono Modica
nel 1542, nel 1613 e nel 1693 (il più grave, vedi Terremoto del Val di Noto);
lievi danni apportarono i sismi nell'area iblea succedutisi nel corso del Settecento e nel 1848.
Una volta arrivati a C.so Umberto I ci siamo imbattuti in questo Palazzo della Pubblica Istruzione

poi abbiamo proseguito a piedi per scoprire tutti i negozietti di cioccolato.
Sono così tanti che uno potrebbe perdere ore ed ore con gli assaggini.
Ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche, uno più buono dell'altro.
Dato che Andreas ama molto il pistacchio, ne ha preso due confezioni per sé,
non so quante da regalare, un super vino siciliano per i nostri amici della Germania
ed io mi sono scelta un bel borsone per la spiaggia con tanto di scritta:
SICILIA!
in ricordo di questo meraviglioso viaggio.
La produzione del cioccolato ha, a Modica, origini molto antiche, sin dai tempi in cui Modica era ancora una Contea.
Questo importante e pregiato cioccolato ha un tipo di lavorazione particolare,
detta "a freddo", grazie alla quale lo zucchero non sciogliendosi del tutto,
dona al cioccolato un aspetto cristallino.
Ricco di proprietà benefiche, si compone esclusivamente di elementi naturali,
senza l'aggiunta di alcun additivo chimico.
Veniva preparato per le famiglie nobili di un tempo in occasione delle feste.
Gli aromi più diffusi sono il peperoncino, la cannella e la vaniglia.

Splendida la vista del Castello dei Conti con la Torre dell'orologio.
L'antico e storico orologio meccanico a contrappesi, posto sui resti
di una torretta medievale dal 1725, per funzionare regolarmente
ha bisogno di controlli regolari e giornalieri.
Un vero gioiello.
Siamo arrivati a Ragusa nel nostro B/B stanchi ma felicissimi di aver visto
tutte queste meraviglie e dopo una bella doccia, siamo ritornati in centro per una cenetta,
io con una bella pepata di cozze

ed Andreas con spaghetti al sugo di pistacchio e gamberetti

Anche a Marina Ragusa sul lungomare Mediterraneo, hanno una bellissima piazza, 
P.za Malta con tante Gelaterie, Ristorantini, dove grandi e piccini
possono godersi un bel gelato seduti sulle panchine e luci a terra che illuminano il panorama.
Molto bello e suggestivo.
All'indomani, dopo una bella dormita, visita a Ragusa Superiore
con tanti problemi per trovare un parcheggio.
Visto che ad Andreas piace tantissimo andare all'ufficio Postale,
gli ho fatto pure la foto di quello di Ragusa Alta,
che mi sembra veramente molto stile Marcia dell'oca,
ma ogni monumento va valutato per quello che è.
Comunque non è il nostro stile.

Cattedrale di San Giovanni Battista.

La chiesa, prima del terremoto del 1693, sorgeva nella parte ovest dell'antico abitato di Ragusa
sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese,
edificata sulle sue rovine verso la fine del XVIII secolo.
Gravemente danneggiata dal sisma, venne riedificata al centro
del nuovo abitato di Ragusa nella contrada del "Patro".
Il 15 aprile del 1694 fu posta la prima pietra e la chiesa dopo appena quattro mesi
fu completata, tanto che il 16 agosto fu aperta al culto con una solenne cerimonia
cui presenziarono tutti i maggiorenti della Contea.
Il breve tempo occorso per la costruzione indica che si trattava di una piccola chiesa,
inadeguata alle esigenze del nuovo quartiere della città in espansione.
Nel 1718 si iniziò, quindi, la costruzione nello stesso sito di una chiesa più grande.
Due “capimastri” di Acireale, Giuseppe Recupero e Giovanni Arcidiacono,
potrebbero aver svolto un ruolo progettuale e alcuni particolari architettonici
dei prospetti della chiesa di San Giovanni sono tipici dei monumenti barocchi
dell'area Acese e Catanese, come le caratteristiche paraste bugnate
o il monumentale portale maggiore (che presenta notevoli analogie
con il portale marmoreo della Cattedrale di Acireale).

RAGUSA IBLA

Ragusa Ibla si estende su una piccola collina e dopo il terremoto del 1693 fu interamente ricostruita in stile barocco.
Per iniziare una piacevole passeggiata alla scoperta di Ibla è bene partire da Piazza Pola.
Questa piazza è la principale del quartiere ed è qui che si trovano numerosi bar, locali ed uffici comunali.
Sul versante opposto del fiume si trova la Chiesa di San Bartolomeo, la Chiesa del Carmine,
alcuni palazzi nobiliari e finalmente si arriva a Santa Maria delle Scale
Ogni angolo di questo storico quartiere ci ha riservato una sorpresa
e una passeggiata lungo questi percorsi è davvero un’esperienza unica.
Purtroppo anche qui non siamo scesi a piedi fino in fondo, vuoi per il caldo
veramente asfissiante, vuoi perchè non volevamo rischiare un ’altra spina calcarea nel mio piede!
Strada facendo abbiamo deciso di mangiare un boccone nell’unica tavola calda aperta a quell'ora.
Anche lì la gentilezza e l'affabilità siciliana non si sono fatte attendere:
volevamo ordinare solo qualche cosina da mangiare ed il barista si è offerto di fare tutto lui.
Quando ha portato al tavolo questo ben di Dio, gli abbiamo detto che era il nostro 54°Anniversario
di matrimonio; al che è arrivata la padrona che ci ha offerto due bicchieri di prosecco
ed ha voluto far una foto con noi due - purtroppo con il suo cellulare e non il mio!
Peccato, sarebbe stato un altro bel ricordo siciliano.

I prosecco li ho bevuti tutti e due io, perchè Andreas quando guida
non beve assolutamente alcoolici…buon per me!
Infine siamo arrivati, stanchi ma felici, a Punta Secca dove abbiamo visto la casa B/B
che porta il nome del Commissario Montalbano, fortunata serie televisiva,
vista persino da mia cognata a Berlino in lingua tedesca.
Il luogo è bellissimo, sopratutta la spiaggia con la sua incantevole insenatura.

Ed ecco il super cannolo siciliano che ho dovuto farmi forza a finire
perchè mi dispiaceva lasciarne anche un po'.

Prima di lasciare Marina di Ragusa, Andreas aveva visto due bei cartelloni
e un albero che ha voluto fotografare: no comment

Pino marittimo con bouganville

Il giorno dopo siamo partiti per Noto:

NOTO

Noto è un piccolo gioiello del barocco siciliano.
Uno splendido paese arroccato su un altopiano che domina la valle dell’Asinaro.
Importante centro siculo, romano, bizantino e poi arabo, fu distrutto
nel pieno del suo splendore dal terremoto del 1693, ma grazie alla sapiente ricostruzione,
Noto è divenuta una magnifica città d'arte, patrimonio Unesco
assieme a Caltagirone, Militello, Catania, Modica, Palazzolo, Ragusa e Scicli.
La straordinaria bellezza di Noto, e delle altre città ricostruite dopo il terremoto,
caratterizza tutta la Val di Noto.
Peccato solo che è piena di mendicanti per strada specie al centro storico;
danno veramente fastidio, ti toccano in continuazione e non ti lasciano in pace.
Ecco alcune delle chiese visitate:

La cattedrale di San Nicolò rappresenta il più importante luogo di culto della città di Noto.
La costruzione iniziò nel 1693 per poi essere completata nel 1703, anno in cui
dopo la “solenne benedizione” fu aperta al culto.
Nel corso dei secoli è stata oggetto di numerosi rifacimenti che le hanno conferito
la struttura attuale soltanto alla fine del XIX secolo,
anno di costruzione della nuova cupola per opera del netino Cassone.
La facciata è in stile tardo barocco, realizzata in pietra calcarea tenera
con una marcata nota neoclassicista.
La tipologia a torri laterali della facciata è riconducibile ad alcune costruzioni
francesi del 700, cui si ispiravano gli architetti del tempo.
Coronata dai 4 Evangelisti opera della scultore Giuseppe Orlando nel 1796,
presenta nel primo ordine tre maestosi portali, delimitati da colonne corinzie:
quello centrale in bronzo, opera dello scultore Giuseppe Pirrone,
raffigura alcune scene della vita di San Corrado da Piacenza.
Tutto questo si erge sulla sommità di una maestosa scalinata a tre rampe,
di origine settecentesca ma completamente ristrutturata agli inizi del 1800.
In seguito al terremoto del 13 dicembre 1990, la chiesa subì alcuni danni strutturali
e già allora si pensò di chiuderla al culto e di sottoporla a restauri.
Tuttavia non si fece in tempo a prendere tali provvedimenti.
La sera del 13 marzo del 1996, a causa di un grave difetto costruttivo (mai notato in precedenza)
alcuni pilastri della navata centrale (riempiti "a sacco" con sassi di fiume
anziché con conci in pietra squadrati)  di cui uno, quello di destra che fa da sostegno
alla cupola "per schiacciamento" rovinarono al suolo, trascinando con sé
nel crollo la cupola stessa e per effetto domino l'intera navata destra,
la navata centrale e il transetto destro lasciando miracolosamente in piedi
solo una piccola parte del tamburo. Fortunatamente non vi furono vittime,
poiché a quell'ora la chiesa non era aperta al pubblico.
Nel gennaio del 2000, dopo una prima fase di sgombero delle macerie, hanno avuto inizio
i lavori di ricostruzione e di restauro, eseguiti da maestranze locali,
addestrate per l'occasione all'utilizzo della pietra calcarea e delle tecnologie antiche.

La Chiesa San Francesco dell'Immacolata edificata su progetto degli architetti
Sinatra e Gagliardi fra il 1704 ed il 1745, si impone della scalinata a tre rampe,
e la facciata in stile barocco a tre ordini, suddivisi da un marcapiano aggettante,
è scandita da quattro paraste terminanti con capitelli corinzi.
Il portale è fiancheggiato da colonne barocche e sormontato da una nicchia,
altre due nicchie sono poste lateralmente. Un finestrone si trova al centro del secondo ordine.

È sede del Comune dagli anni 50. Si trova in Corso Vittorio Emanuele,
davanti alla scenografica scalinata della Cattedrale.
Va visitata la Sala degli Specchi, che ospita due soli specchi che, tuttavia,
riflettendosi l'uno nell'altro danno luogo ad una inusitata sensazione di profondità'.

Qui abbiamo mangiato gli Arancini del famosissimo Pietro.
Sazi e accaldati abbiamo proseguito per l'ultima tappa del nostro viaggio Siciliano:

ORTIGIA

L’isola di Ortigia rappresenta il cuore della splendida città di Siracusa,
il primitivo nucleo abitato dove percepire secoli di storia, arte e cultura
che hanno contraddistinto questo suggestivo luogo siciliano.
Anche se si tratta di un’isola, essa è collegata alla terraferma tramite il Ponte Umbertino
che permette direttamente di passare da Siracusa città all’isola di Ortigia.
Il suo nome rimanda ad origini greche, anche se questa zona, ricca di sorgenti d’acqua dolce,
era abitata già dall’età del bronzo, come testimoniato
da reperti archeologici databili tra il 3500 a.C. ed il 1200 a.C.
Passeggiare in questo territorio vuol dire assaporare secoli di storia, captando nelle costruzioni
ancora vive in questo quartiere, le civiltà greche, romane ed il passaggio indelebile degli aragonesi e degli arabi.

La casa dei miei sogni!
In pieno centro storico vicinissimo a questa abitazione che mi ha incantata
c’è un bar appena aperto da una ragazza gentilissima.
Il locale è tutto particolare, con lucettine colorate, dolci a base di couscous
e souflé di pistacchi offerti dalla casa, serviti con tazze, tazzine, piattini e bicchieri tutti diversi uno dall'altro.
Molto simpatico poi il bagno (mi sembrava di essere ritornata in India)
con lumini accesi e fiori di seta colorati.
Molto molto carino ed accogliente sia il bar che la ragazza a cui auguriamo buona fortuna.
Una sorpresa bellissima Ortigia dove avevamo prenotato nel B/B La Magnolia.
Ogni stanza è diversa dall'altra, molto caratteristica ed arredata con grande gusto.
La colazione abbondante viene servita sul terrazzino a cui si accede
tramite una scalettina piccola piccola a chiocciola. Tutto suggestivo e ben organizzato.
Ecco il cortile del B/B con tanto di bambini che giocano indisturbati sia in bici che con il cellulare!

Alla sera Ortigia è un incanto: piena di luci, stradine illuminate a festa,
ristorantini con tavolini dove si può mangiare anche fuori e lungo le sue mura
abbiamo avuto la sorpresa di vedere delle carrozze con personaggi vestiti d'epoca

e con tanti bar nei cortili interni dove vengono serviti aperitivi e happy hours!

E poi alla luce dei lampioni abbiamo ammirato questa magnifica Chiesa di Santa Maria Immacolata

nota anche come San Francesco all’Immacolata” (poichè è consacrata anche a “San Francesco d’Assisi”).
E' uno splendido edificio sacro in stile barocco ubicato presso la piccola Piazza Francesco Corpaci
(posta nel tratto centrale della Via della Maestranza), comprendente anche
l’attiguo Convento dei Frati Minori Conventuali (uno dei tanti ordini francescani di tipo monastico).
L’originaria Chiesa venne costruita nel XVI secolo ma, in seguito al terremoto
dell’ 11 Gennaio 1693 crollò.
La ricostruzione dell’edificio sacro avvenne nei primi anni del 700
(colui che guidò i lavori fu senza dubbio Pompeo Picherali, anche se c’è chi sostiene
che sia stato l’architetto Rosario Gagliardi), mentre gli interni vennero decorati nel 1735.
L’attiguo Convento dei Francescani posto tra le Vie Gargallo e Maestranza
(che architettonicamente venne modellato secondo lo stile architettonico tardo neoclassico
con portali e finestre con sobrie decorazioni)
venne soppresso nella seconda metà del 1800 divenendo il “Tribunale” della città aretusea
(fino a quando non è stato costruito quello nei pressi di Piazza della Repubblica
e poi quello nuovo tuttora ubicato presso il quartiere di Santa Panagia).

La cattedrale della Natività di Maria Santissima sorge sulla parte elevata
dell'isola di Ortigia, incorporando quello che fu il principale tempio sacro
in stile dorico della polis di Syrakousai, dedicato ad Atena (Minerva)
e convertito in chiesa con l'avvento del cristianesimo.
Considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, è entrata a far parte
dei beni protetti dall'UNESCO in quanto patrimonio dell'umanità.
Il suo stile è all'esterno principalmente barocco e rococò, mentre al suo interno
alterna parti risalenti all'epoca siceliota, poiché appartenenti al tempio greco
e parti risalenti all'epoca medievale, costruite dai bizantini verso il seicento
e così lasciate fino ai giorni attuali. La sua struttura interna è composta
in diverse navate e cappelle, le quali hanno uno stile classico e decorato,
tipico del barocco anch'esso.
Di grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi,
martiri e nobili siracusani. I suoi arredi hanno visto il susseguirsi di artisti
provenienti da più parti d'Italia e dall'estero.
Da sempre simbolo della religiosità siracusana, la cattedrale attraversò
le varie fasi storiche e culturali della città.

All’indomani partenza per Siracusa, visita veloce al Santuario della Madonna delle Lacrime

Il santuario della Madonna delle Lacrime

Il santuario è costituito dalla cripta e dal tempio superiore, con un corpo conico
formato da costoloni in cemento armato che raggiungono un'altezza complessiva di 74 m,
sormontati da un coronamento in acciaio di 20 metri di altezza che porta una statua
della Madonna in bronzo dorato, opera di Francesco Caldarella,
 circondata da un'aureola ad elementi circolari e raggiera.
Nel tempio superiore vi è l'altare centrale che custodisce il prodigioso quadretto.
Lateralmente vi sono le cappelle: a destra: Cappella della Sacra sindone (Riproduzione),
San Giuseppe e Santa Lucia, a sinistra: Santissimo Sacramento, Altare della Carità e infine
la cappella di San Pio da Pietrelcina che successivamente è stata spostata nella Cripta del Santuario.
Sul piano della cripta, sono conservati dei resti di età romana e tardo-antica
costituiti da un ipogeo pagano e da un annesso vasto ambiente
 con pareti originariamente decorate a mosaico.
In Cripta vi sono le cappelle di san Corrado Confalonieri, di sant'Agata,
san Francesco d'Assisi, san Pio da Pietrelcina e altre.
Nella cappella di santa Lucia vi è la tomba di Mons. Calogero Lauricella,
vescovo di Siracusa dal 1973 fino alla morte nel 1989.
Veduta della cupola dall'interno della Chiesa

Lì dentro, mentre ero concentrata sul quadro della Madonna, mi si è avvicinato
un signore ben vestito che mi ha toccato il braccio per ricevere l'elemosina!
Sono rimasta di stucco da tanta sfacciataggine.
Sono andata in cerca della Sagrestia ed una signora anziana, che vendeva oggetti sacri,
mi ha detto che conoscevano bene questo signore, ma che non potevano fare nulla
mancando il personale di controllo.
Peccato perchè certi episodi ti fanno rimanere con la bocca amara.
Comunque alla fine ci siamo messi in macchina e siamo arrivati a Messina
per comperare, prima della nostra partenza, 5 kg. di Cozze
che ci avevano chiesto dei nostri amici calabresi.
Avremmo dovuto trovare facilmente Ganzirri nota per i suoi mitili (cozze e vongole)
che vengono allevate nelle acque dei due laghi marini ma siccome erano già le 13.30 tutto era chiuso.
Non volendo ritornare in Calabria senza queste benedette cozze,
ho fatto girare e rigirare in macchina tutto il lago per ben 3 volte
ma di negozi aperti manco l'ombra ed i punti all'ingrosso di Torre Faro o Punta Peloro,
non siamo riusciti a trovarli.
Abbiamo persino fermato un’ auto dei carabinieri per chiedere loro se conoscevano questi paesini
e loro con la loro tipica gentilezza siciliana, benché ormai passate le 2.30 di pm
con un caldo boia, si sono offerti di accompagnarci lì (pure loro non sconoscevano l’esistenza
della vendita all'ingrosso di molluschi); purtroppo fino alle 4 del pm tutto era chiuso
e noi avevamo il traghetto che non ci aspettava.
Insomma ci siamo dovuti accontentare di un negozietto di Ganzirri che è stato ben felice
di venderci 5 kg di cozze. Quello che non avrei mai immaginato nella mia ignoranza,
era che le cozze dovevo comperarle non pulite, altrimenti avremmo trasportato
"cadaveri sia in macchina che a bordo del traghetto" !!

Insomma Rosario il nostro amico, è stato contentissimo di prendere in consegna,
la sera stessa, le famose cozze e per il giorno dopo, a cena, ha cucinato lui stesso
un bel pranzetto tutto a base di cozze per noi e per un'altra coppia.
E che fa Andreas?
ha chiesto a Paola, la mia amica, di cucinargli una bella carbonara!!
Ecco finito il nostro brevissimo soggiorno nella meravigliosa terra Ragusana,
nella Val di Noto, nel Siracusano.
Grazie Sicilia
Vicky ed Andreas Schneider




 

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